Estratto dall'intervento di Gervasio Ciaccia, di ARERA, al seminario "Configurazioni per la valorizzazione dell'autoconsumo" del 22 febbraio 2023 (video 3' 28").
Dopo l'approvazione del decreto del MASE entreranno in vigore le regole definitive per le Comunità Energetiche Rinnovabili e per le altre configurazioni di autoconsumo diffuso.
Il nuovo modello virtuale di ARERA per la condivisione dell'energia elettrica attraverso la rete pubblica, come definito dal TIAD (Testo Integrato Autoconsumo Diffuso), prevede il calcolo di tre tipologie di energia messa in comune dalle CER (vedi tabella sotto fornita da ARERA).
Slide ARERA dal seminario sull'autoconsumo del 22 febbraio 2023 |
- Energia elettrica condivisa: misurata sul totale della comunità, a livello di zona di mercato elettrico. Si misura su base oraria, ed è data dal minimo tra Energia totale immessa in rete da tutti gli impianti idonei alla condivisione della CER e l'energia prelevata da tutti i membri della comunità. Questa energia viene liberamente valorizzata dalla comunità utilizzando le varie possibilità offerte dal libero mercato (a questa energia non si applica il CAP di prezzo).
- Energia elettrica autoconsumata: è un sottoinsieme dell'energia elettrica condivisa, misurata per ogni sottogruppo della comunità situato a livello di area sottesa ad ogni cabina primaria dove la CER è presente (zone di autoconsumo). Questa energia viene valorizzata da GSE che calcola i risparmi ottenuti per il mancato utilizzo delle reti di trasmissione ad alta tensione.
- Energia elettrica incentivata: è un sottoinsieme dell'energia elettrica autoconsumata, che tiene conto dei soli impianti di produzione con potenza uguale o inferiore a 1 Mwp, che sono ammessi all'incentivo.
"Una novità tra il vecchio modello che l'autorità aveva applicato nel regime transitorio e il nuovo modello che viene applicato adesso, che dipende dalle definizioni inserite a livello di decreto legislativo - ha spiegato Ciaccia (nella foto) - è una differenziazione fra l'energia elettrica condivisa, l'energia elettrica autoconsumata, e energia elettrica incentivata.
Nelle comunità energetiche realizzate nel modello transitorio queste tre energie coincidevano, perché di fatto la comunità energetica poteva essere realizzata solo nell'ambito di una cabina secondaria. All'interno di quell'ambito avveniva la condivisione dell'energia elettrica e l'incentivazione era riferita a impianti di produzione da fonti rinnovabili fino a 200 kW, i quali erano gli unici impianti che potevano far parte della Comunità energetica.
Qui invece i tre livelli si sono differenziati perché abbiamo diverse condizioni tra i vari tipi di livelli.
Abbiamo che da un lato l'area sulla quale insiste Il soggetto giuridico Comunità Energetica, che è la zona di mercato, e quindi l'energia elettrica può essere condivisa a livello di zona di mercato. Su questo anche c'è un'eccezione, nel senso che provvedimenti normativi successivi hanno previsto che la zona di mercato è un vincolo stringente per tutte le comunità energetiche, eccetto che per i ministeri della difesa, degli interni e della giustizia, per i quali invece il perimetro geografico relativo alla condivisione dell'energia elettrica e l'intera Italia.
Per quanto riguarda l'energia autoconsumata il perimetro geografico invece è quello sotteso alla medesima cabina primaria.
Infine per quanto riguarda l'energia elettrica incentivata il perimetro geografico rimane quello della cabina primaria tranne le solite configurazioni di misteri della Difesa dell'interno e della giustizia per le quali il perimetro geografico e l'intera Italia, e c'è un ulteriore vincolo in termini di unità coinvolte, nel senso che, se per la partecipazione ad una comunità energetica o a un gruppo di autoconsumatori collettivo non c'è vincolo di Potenza per gli impianti, in relazione all'accesso all'incentivo c'è un vincolo di Potenza fino a un Megawatt.
Quindi fondamentalmente io potrei avere configurazioni di autoconsumo collettivo o comunita energetiche in cui ho connessi impianti con potenza superiore al Megawatt. L'energia prodotta è immessa da questi impianti viene viene utilizzata ai fini della determinazione dell'energia elettrica condivisa e dell'energia elettrica autoconsumata, Ma questa energia non concorre alla determinazione di quella che è l'energia elettrica incentivata.
Quindi rispetto al vecchio modello della fase transitoria abbiamo una differenziazione fra energia condivisa, autoconsumata e incentivata. In particolare l'elemento secondo me più importante è il fatto che possono far parte di queste configurazioni impianti di Potenza superiore a un Megawattm ma solo gli impianti fino a un Megawatt possono accedere all'incentivo".