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22 novembre 2023

Partono le nuove Comunità Energetiche


Didier Reynders commissario Europeo
Didier Reynders, commissario per la politica di concorrenza

Finalmente ci siamo, il decreto incentivi è arrivato e le nuove Comunità Energetiche Rinnovabili possono partire.

La Commissione Europea ha dato il via libera al decreto sugli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili.

"Questo regime per un importo di 5,7 miliardi di € consente all'Italia di sostenere la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle comunità energetiche" - ha dichiarato il commissario per la politica di concorrenza della Commissione Europea Didier Reynders (nella foto).

"Rafforzerà l’impegno dei cittadini e la loro partecipazione diretta alla transizione verso l’energia verde aiutando le comunità locali a moltiplicare gli impianti di produzione di energia rinnovabile. 

La misura di aiuto italiana contribuirà, in linea con il Green Deal europeo, al conseguimento degli obiettivi in materia di decarbonizzazione e produzione di energia elettrica dell’UE e dell’Italia"
.

Il decreto finale conferma gli incentivi indicati nella bozza di febbraio e  contiene due tipologie di incentivi, che si applicano non solo alle CER, ma in generale ai CACER (sono inclusi anche i condomini e gli autoconsumatori individuali a distanza):

  1. un incentivo "in tariffa", sulla quota di energia prodotta da impianti nuovi (inclusi i potenziamenti) e di potenza non superiore a 1 Mw, controllati dalla comunità, e autoconsumata all'interno di ogni zona sottesa ad una cabina primaria.
  2. un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili per lo sviluppo delle Comunità Energetiche, relativamente alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili entro Comuni di popolazione non superiore a 5.000 abitanti. Le CER dovranno risultare regolarmente costituite al momento della presentazione della domanda. 
A - INCENTIVO IN TARIFFA

L'energia condivisa dalla CER a livello di cabina primaria (autoconsumo virtuale) avrà un incentivo variabile tra i 60 €/MWh e i 130 €/MWh. 

La potenza massima agevolabile è di 5 GW e la scadenza è il 31 dicembre 2027.

Una volta ottenuti gli incentivi in tariffa, questi saranno erogati per 20 anni di funzionamento dell'impianto.

Entità degli incentivi

Tabella incentivi comunità energetiche


La variazione dipenderà da tre fattori: 
  1. la potenza dell'impianto produttivo (incentivo maggiore per impianti con meno di 200 kW) 
  2. la sua localizzazione geografica (incentivo maggiore al Nord)
  3. il prezzo zonale orario dell'energia elettrica (incentivo maggiore con prezzo zonale non superiore a 180 €/MWh).
Il periodo di diritto alla tariffa incentivante decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell'impianto ed è pari a 20 anni, considerato al netto di eventuali fermate derivanti da cause di forza maggiore ovvero di fermate effettuate per la realizzazione di interventi di ammodernamento e potenziamento non incentivati. 

L'incentivo viene erogato in proporzione ai chilovattora (Kwh) di energia incentivata prodotta dalla comunità (se non vi è chiaro come si calcola l'energia incentivata, leggete il nostro post sulla differenza tra energia condivisa, autoconsumata ed incentivata, come definite dal TIAD - testo integrato di autoconsumo diffuso) 

La tabella seguente riassume le variazioni del valore sulla base di questi elementi.

Potenza impiantoLocalizzazione impiantoIncentivo minimo e massimo
Più di 1000 kWQualunque regioneNessun incentivo
maggiore di 600 Kw
fino a 1000 kW
Piemonte, Liguria, Valle D'Aosta, Lombardia, Veneto, FVG, TAA, Emilia Romagna110 €/MWh

min. 70 €/MWh
max. (+40) 110 €/MWh
Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo104 €/MWh

min. 64 €/MWh
max. (+40) 104 €/MWh
Altre regioni100 €/MWh

min. 60 €/MWh
max. (+40) 100 €/MWh
maggiore di 200 Kw
fino a 600 kW
Piemonte, Liguria, Valle D'Aosta, Lombardia, Veneto, FVG, TAA, Emilia Romagna120 €/MWh

min. 80 €/MWh
max. (+40) 120 €/MWh
Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo114 €/MWh

min. 74 €/MWh
max. (+40) 114 €/MWh
Altre regioni110 €/MWh

min. 70 €/MWh
max.(+40) 110 €/MWh
minore o uguale
a 200 kW
Piemonte, Liguria, Valle D'Aosta, Lombardia, Veneto, FVG, TAA, Emilia Romagna130 €/MWh

min. 90 €/MWh
max. (+40)130 €/MWh
Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo124 €/MWh

min. 84 €/MWh
max. (+40) 124 €/MWh
Altre regioni120 €/MWh

min. 80 €/MWh
max. (+40) 120 €/MWh

A questi incentivi va aggiunta la restituzione sui risparmi per il mancato uso dell'alta tensione, che è una quota variabile stabilita da ARERA, di importo che non dovrebbe essere superiore a 10 €/MWh.

La variazione dell'incentivo tra minimo e massimo dipende dal Prezzo Zonale Orario (Pz) dell'energia elettrica, che è il prezzo sul mercato elettrico, che varia in base all'ora nella quale l'energia viene immessa in rete e alla zona di mercato in cui si trova l'impianto. 

Il Prezzo zonale orario è anche il prezzo pagato da GSE alla comunità (se delegata dai produttori) per tutta l'energia immessa in rete dagli impianti che sono sotto il suo controllo (ritiro dedicato).

  • Quando il Pz è inferiore o uguale a 140  €/MWh, si applica l'incentivo massimo
  • Quando il Pz è superiore o uguale a 180 €/MWh, si applica l'incentivo minimo.
  • Se il Pz è minore di 180, la quota mancante (180-Pz) viene aggiunta all'incentivo minimo, fino al raggiungimento della quota massima. Quindi l'importo aggiuntivo massimo è pari a 40 €/MWh.

In questo  modo se il prezzo zonale orario è basso, l'energia immessa in rete viene pagata meno, ma l'incentivo è più alto.

Esempi di attribuzione dell'incentivo aggiuntivo sul valore minimo

Prezzo zonale orario (Pz)CalcoloIncentivo aggiuntivo sul minimo
(vedi tabella precedente)
130 €/MWh
(aprile 2023)
180-130  = 50 €/MWh
Si applica l'incremento massimo
+ 40 €/MWh
160 €/MWh
(febbraio 2023)
180-160 = 20 €/MWh+ 20 €/MWh
220 €/MWh
(novembre 2022)
180-220 = -40 €/MWh
valore negativo, incremento pari a zero
+0 €/MWh
500 €/MWh
(agosto 2022)
180-500 = -320 €/MWh
valore negativo, incremento pari a zero
+0 €/MWh

Il Prezzo zonale orario viene negoziato nella borsa elettrica, con un prezzo diverso ora per ora e zona per zona, che dipende dagli esiti delle compravendite fra produttori e fornitori di energia.

Il PUN (Prezzo Unico Nazionale) è la media di questi valori, pesata sui volumi di energia scambiati e fornisce un ordine di grandezza dei prezzi zonali.

Il suo valore medio mensile viene utilizzato come punto di riferimento per determinare i costi finali della bolletta energetica. Ad esempio il PUN di aprile 2023 è di circa 140 €/MWh (aprile 2022: 250 €/MWh, agosto 2022: 550 €/MWh, aprile 2021: 69 €/MWh).

Se l'impianto che produce l'energia che viene autoconsumata è stato realizzato con contributi pubblici in conto capitale (a fondo perduto) o avvalendosi del superbonus 110%, il valore degli incentivi potrebbe essere ridotto, in base alle norme che limitano la cumulabilità degli incentivi. 

Gli incentivi in forma di tariffa sono cumulabili con contributi in conto capitale nella misura massima del 40%, nel rispetto del principio di divieto di doppio finanziamento di cui all’art. 9 del Reg. (UE) 241/2021.

B - CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE (A FONDO PERDUTO, PNRR)

Contributo sugli impianti realizzati nei territori dei Comuni sotto i 5.000 abitanti. Viene dato un contributo fino al 40% dell’investimento, il beneficiario è la comunità energetica, che deve essere costituita al momento della richiesta. Sono stanziate fino ad esaurimento risorse PNRR pari a 2,2 miliardi di euro, con una potenza agevolabile di almeno 2 GW fino al 30 giugno 2026, cumulabile con l'incentivo in tariffa.

I limiti di costo finanziabile sono:

Limiti del costo di investimento massimo:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

Scarica la presentazione del MASE sulla versione finale del decreto