Fermatevi un momento a riflettere, come se fosse un gioco.
Che cosa vi spaventa di più tra le armi da fuoco, il fumo di sigaretta, l'inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici?
Non posso sentire le vostre risposte (potete comunque scriverle nei commenti), ma ho paura che molti di voi risponderebbero, probabilmente senza riflettere molto, le armi da fuoco. Ed è assolutamente normale. Tutti sanno che una pistola può sparare e ci può uccidere. Certo, dipende dove ci colpisce, ma ci sono buone probabilità che uccida.
Facile da capire e visualizzare. Nessuno può avere dubbi in proposito, a meno che non sia completamente al di fuori della realtà. Noi misuriamo la paura in un modo molto semplice, rapportandola al rischio concreto ed immediato che percepisce.
Una pistola che può spararci per noi rappresenta un grosso rischio per la nostra vita, quindi ci spaventa molto.
Una sigaretta o i fumi di un'automobile molti di noi non li vedono nemmeno come rischi. Il governo ha dovuto obbligare i produttori di sigarette a scrivere sulle scatole "Il fumo uccide" per provare a farci avere paura e farci capire quale grave rischio corriamo fumando.
Quindi possiamo cercare di capire di più sulla paura che dovremmo avere attraverso i dati. Per fortuna in Italia ed in Europa amiamo raccogliere dati e fare statistiche.
Allora facciamo rispondere i dati, che derivano delle osservazioni di quello che è successo finora.
1. le armi da fuoco uccidono?
Si, in Italia le armi da fuoco uccidono, tutti gli anni.
Nel 2021 ci sono stati 344 morti per armi da fuoco, pari a 0,6 morti ogni 100.000 abitanti.
Il rischio è più alto in alcune regioni: Campania, Sicilia e Calabria sono sopra i 2 morti ogni 100.000 abitanti.
La causa principale è il suicidio (197), poi l'omicidio (120) e gli incidenti (27).
Certo, il rischio esiste,ma in Italia, per fortuna, è molto difficile che possiate morire di arma da fuoco, soprattutto se avete cura di controllare i possibili rischi.
2. Il fumo uccide
Si, purtroppo il fumo uccide. È anche obbligatorio scriverlo per legge su tutti i pacchetti di sigarette. Eppure circa 15 milioni di Italiani ancora fumano, ignorando la scritta.
Chi analizza i dati, ci dice che di questi 15 milioni di fumatori, circa 70.000 ogni anno muoiono proprio perché fumano.
Sono circa 500 persone ogni 100.000 fumatori. Se non avessero fumato non sarebbero morti in quell'anno. ma in media una decina di anni dopo. Molti colpiti da tumore al polmone muoiono anche abbastanza giovani.
Sono dati forniti dal Ministero della salute: "20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita".
Il rischio esiste ed è importante. Se fumate fareste bene ad aver paura e provare a smettere.
3. L'inquinamento uccide
Purtroppo anche qui la risposta è si.
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il 76% dei grandi centri in Italia è "fuori legge" secondo gli standard europei sull’inquinamento. Le situazioni peggiori sono a Torino, Milano, Modena, Asti, Padova e Venezia, che hanno registrato più del doppio degli sforamenti consentiti. L'’Italia registra un triste primato con più di 52.000 morti all'anno a causa delle polveri sottili PM2.5, pari a un quinto di quelli rilevate in tutta Europa. |
L'inquinamento dell'aria riduce l'aspettativa di vita soprattutto di chi vive nelle grandi metropoli con alto tasso di inquinamento. Secondo l'Agenzia Europea per l'Ambiente, l'inquinamento atmosferico causa la morte di circa 90.000 persone ogni anno in Italia, circa 150 persone ogni 100.000 abitanti.
L'inquinamento atmosferico è causato in gran parte dall'utilizzo di combustibili fossili che immettono sostanze inquinanti nell'aria. Il traffico di veicoli a combustione è la principale fonte di inquinamento atmosferico in Italia, seguito dall'industria e dal riscaldamento domestico. Per questo l'Unione Europea ha deciso di vietare le auto a combustione a partire dal 2035.
L'impatto sanitario dell'inquinamento atmosferico è molto più rilevante di quanto non si pensi. Oltre alla morte, causa anche gravi problemi di salute, tumori, malattie respiratorie, cardiache, ictus e persino il deterioramento delle funzioni cognitive. Il problema esiste, non può essere negato, ed è in aumento. Conviene davvero avere un po di paura e attivarsi per fare qualcosa.
4. I cambiamenti climatici uccidono?
Può sembrare una risposta difficile da dare, ma in termini generali è facile rispondere.
I cambiamenti climatici uccidono. È sicuramente più difficile stimare il rischio, ma è certo che i cambiamenti climatici stanno già uccidendo molte persone.
Per capirlo dobbiamo ragionare in termini di aumento del rischio di eventi potenzialmente letali, che porta ad un maggior numero di morti.
Caldo estremo, siccità, carestie, alluvioni, tempeste sono sempre esistite.
In Europa negli ultimi trent'anni abbiamo avuto quasi 200.000 morti per eventi climatici estremi, di cui circa 20.000 in Italia. Nei prossimi trent'anni il progressivo aumento delle temperature per l'effetto serra aumenterà la probabilità e l'intensità di questi fenomeni, e il numero di morti sarà quasi sicuramente molto più alto. L'aumento delle temperature globali aumenterà scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento del livello del mare, la desertificazione di vaste aree e gli eventi climatici estremi. Le comunità costiere e quelle rurali sono quelle più vulnerabili agli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.
Se non facciamo nulla i morti e i danni aumenteranno certamente. Difficile prevedere di quanto, ma anche qui non ci sono dubbi: il cambiamento climatico uccide.
5. I combustibili fossili uccidono?
Se ci pensate, fumo, inquinamento e cambiamenti climatici sono diverse facce di una stessa medaglia: sostanze combustibili che bruciano e immettono anidride carbonica nell'atmosfera e sostanze tossiche nei nostri polmoni.
Allora il dilemma si semplifica, armi da fuoco o combustibili fossili, che cosa vi spaventa di più? La risposta a questo punto dovrebbe essere ovvia, e dovrebbe dirci che, se è sicuramente giusto controllare le armi, è diventato vitale controllare per ridurre drasticamente l'utilizzo dei combustibili fossili.
6. Le energie rinnovabili sono la soluzione
Ognuno di noi deve agire ora, informandosi e agendo. Bisogna diventare consapevoli che per noi oggi la soluzione da perseguire è quella delle energie rinnovabili.
Dobbiamo spostare il nostro approvvigionamento energetico verso fonti rinnovabili come il solare, l'eolico e l'idroelettrico. Le energie rinnovabili sono più pulite, sostenibili e contribuiscono a ridurre le emissioni di polveri inquinanti e di gas serra, aiutando migliorare la nostra salute e a mitigare i cambiamenti climatici.
Dobbiamo incentivare e sostenere la transizione energetica verso fonti rinnovabili, un obiettivo che richiede l'impegno di governi, aziende e cittadini. Tutti possiamo fare la nostra parte riducendo il consumo energetico, supportando politiche sostenibili, e promuovendo l'adozione delle energie pulite e la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili.
Abbiamo una responsabilità collettiva per proteggere il nostro pianeta per le future generazioni. Dobbiamo agire oggi, senza scuse e senza rinvii. Lo dobbiamo a noi stessi ma soprattutto ai nostri figli e nipoti che saranno quelli che potrebbero pagare un conto molto salato le nostre indecisioni.