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21 giugno 2023

Le cooperative di comunità energetica. Aspetti, sviluppi e opportunità

Le cooperative sono sempre più attive nell'arena delle Comunità Energetiche Rinnovabili e possono fare la differenza.

Se vi trovate in Piemonte e volete saperne di più, è sufficiente partecipare all'iniziativa pubblica sulle cooperative di comunità energetica rinnovabile, organizzata da ENER.BIT e Legacoop Piemonte, che si terrà il prossimo lunedì 26 giugno a Biella.



Lunedì 26 giugno 2023 alle ore 17, presso la Sala Consiglio di via Quintino Sella 12 a Biella, si terrà un incontro pubblico organizzato da ENER.BIT, in collaborazione con Legacoop Piemonte, dal titolo "Le cooperative di comunità energetica: Aspetti, sviluppi e opportunità". 

L'evento mira a esplorare le opportunità e le sfide delle cooperative come forma giuridica per le Comunità Energetiche Rinnovabili, promuovendo un'interessante approccio partecipativo e solidale nell'ambito della visione dell'energia come bene comune sostenibile.


Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali del Presidente della Provincia di Biella, Emanuele Ramella Pralungo, del Presidente di Ener.bit, Paolo Maggia e del Referente di Legacoop Alto Piemonte, Gabriele De Gasperin.

La provincia di Biella è un ente attivamente impegnato in iniziative  per la tutela dell'ambiente e la promozione di pratiche sostenibili ed ENER.BIT è una società partecipata al 51% dalla Provincia di Biella e dal 49% da Cordar Spa Biella Servizi. Svolge un ruolo chiave nel settore energetico della provincia di Biella, promuovendo e supportando progetti legati alle energie rinnovabili, all'efficienza energetica e alla transizione verso un sistema energetico sostenibile, favorendo lo sviluppo economico e ambientale del territorio.

Anche Legacoop sta svolgendo un ruolo fondamentale come rappresentante e promotore delle cooperative nel contesto delle comunità energetiche. Attraverso la sua iniziativa "Respira", Legacoop si sta impegnando attivamente nel perseguire la transizione verso un sistema energetico più sostenibile, mettendo al centro l'ambiente e il benessere delle comunità locali.
Respira si propone di diffondere la consapevolezza sull'importanza delle energie rinnovabili e della promozione della partecipazione dei cittadini e delle imprese alla creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili sotto forma di cooperativa, viste come un modello innovativo e collaborativo per l'organizzazione l'attivazione delle risorse e per la produzione e la gestione dell'energia. 

Dopo i saluti di questi attori istituzionali, si entrerà nel vivo degli aspetti normativi e tecnici delle Comunità Energetiche Rinnovabili. 


Si parte con l'intervento di Elisa Guiot, dirigente del Settore Sviluppo energetico sostenibile della Regione Piemonte, che fornirà informazioni preziose sul quadro normativo attuale. 

Seguirà Andrea Lanzini, Professore Associato del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, che condividerà la sua esperienza e la sua visione nel campo delle tecnologie rinnovabili. 

Infine Alberto Prospero, Direttore di Ener.bit, presenterà casi concreti di successo nel settore delle comunità energetiche.

Per aiutarvi ad inquadrare meglio le tematiche dell'incontro, può essere utile ricordare che le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono attualmente regolate da una normativa provvisoria, che sta consentendo una sperimentazione limitata a piccole organizzazioni (poche migliaia di abitanti intorno alle cabine secondarie), con bassa produzione e condivisione di energia rinnovabile (impianti fino a 200 Kw).

La sperimentazione è stata resa possibile grazie all'approvazione dell'art. 42 bis del decreto cosiddetto milleproroghe, in vigore dal 1/3/2020, e si applicherà fino all'entrata in vigore della normativa definitiva, che dovrebbe avvenire a entro poche settimane, subito dopo l'approvazione del decreto del MASE.

Il percorso della normativa sperimentale sulle Comunità Energetiche Rinnovabili
e in generale sulle configurazioni dell'autoconsumo diffuso.

Con la normativa definitiva, le Comunità energetiche Rinnovabili saranno organizzazioni molto più estese e flessibili, con un ampia libertà nel decidere l'ambito di operatività, le modalità di funzionamento ed il modello di business. 

Potranno crescere territorialmente in un ambito molto più vasto, la zona di mercato elettrico, rappresentata da una o più regioni e potranno avere come socio qualunque consumatore e produttore, incluse le grandi aziende (che però non potranno avere  poteri di controllo).  

Potranno controllare e gestire impianti di qualunque dimensione, per condividere a livello di comunità e valorizzare tutta l'energia prodotta. Gli impianti dovranno essere realizzati, almeno per il 70% della potenza complessiva, in data successiva al 15 dicembre 2021. Il 30% degli impianti preesistenti e gli impianti di potenza superiore al Mw sono conteggiati per l'energia autoconsumata, ma non per quella incentivata.


Il percorso della normativa definitiva sulle Comunità Energetiche Rinnovabili
e in generale sulle configurazioni dell'autoconsumo diffuso.


Un bel cambiamento quindi, se si pensa che nell'attuale normativa sperimentale una CER può operare esclusivamente in una zona di bassa tensione (cabina secondaria), che corrisponde ad un piccolo quartiere di poche migliaia di abitanti, e può gestire impianti di potenza massima di 200 Kw.

Se si sviluppano CER di queste dimensioni, può essere problematico assumere la forma di associazione, anche solo per l'esistenza della responsabilità in solido degli associati, che sarebbero personalmente responsabili di eventuali debiti che l'associazione non è in grado di pagare. Questo rischio può rappresentare un serio problema, specialmente quando la Comunità Energetica Rinnovabile deve effettuare investimenti significativi per realizzare impianti o infrastrutture. 

La costituzione di CER nella forma di società cooperativa può essere la soluzione più efficace. 

Una cooperativa si basa su principi mutualistici di reciproca uguaglianza, solidarietà e partecipazione attiva dei soci. Ogni membro ha una voce e un voto nella definizione delle politiche e delle attività della Comunità, fatto che consente di coltivare un senso di appartenenza e di lavorare insieme per il bene comune, garantendo nel contempo un accesso equo ai benefici prodotti.

Inoltre, essendo gli incentivi in tariffa calcolati sull'energia condivisa attraverso la rete pubblica a livello di zone di media-bassa tensione (cabina primaria), si determinerà la costituzione, all'interno di ciascuna CER, di una o più comunità locali di autoconsumo. Anche per questo il modello cooperativistico appare ideale, con la possibilità di attivare una sezione soci per ogni zona di autoconsumo sottostante ogni cabina primaria dove la CER ha installato impianti produttivi. 

Ogni sezione soci potrà godere di una propria autonomia e di un proprio regolamento, in ordine alle proprie finalità, alle attività promozionali e sociali da perseguire ed alla ripartizione o utilizzo degli incentivi, ottenuti grazie alla produzione e al relativo consumo istantaneo dei propri membri.   

Le cooperative di comunità energetica rinnovabile rappresentano quindi una soluzione per l'organizzazione oltre a rappresentare un importante opportunità per le persone e per le aziende di diventare attori attivi nella gestione e nell'uso dell'energia, promuovendo la sostenibilità ambientale, l'equità e lo sviluppo locale. 
 


Proprio la governance e gli sviluppi delle Comunità Energetiche Rinnovabili saranno al centro del successivo dibattito che si svilupperà nella parte finale dell'incontro e che vedrà protagonisi Sergio Olivero dell'Energy Center del Politecnico di Torino, Paola Bellotti, Direttrice dell'Area Sostenibilità e Sviluppo di Coopfond, e Roberto Lucchi, Business Development Manager di Nova Aeg

Questi esperti analizzeranno le dinamiche di governance, i modelli di gestione e le prospettive di sviluppo delle comunità energetiche in forma di cooperativa.

L'evento sarà moderato da Alessandro Regge, dell'Area Istituzionale di Legacoop Piemonte, che guiderà il dibattito e favorirà lo scambio di idee e opinioni tra i partecipanti.

Si prospetta un pomeriggio davvero interessante, a pochi giorni dall'annunciata promulgazione del decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sugli incentivi per le configurazioni dell'autoconsumo diffuso (CACER).

Del resto il Ministro Gilberto Pichetto Fratin, che ha affermato di essere in procinto di promulgare il decreto sugli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili, è nato ed è residente proprio nella provincia di Biella, nel comune di Veglio, sulla dorsale delle Alpi Biellesi, una delle zone più belle d'Italia. 

Il decreto sugli incentivi lui lo ha fatto, e lo scorso febbraio lo ha inviato a Bruxelles, che dovrebbe restituirlo intatto o con qualche modifica nei prossimi giorni.  

Se non sarà cambiato, avremo incentivi in tariffa rapportati sia alla potenza degli impianti che alla zona di mercato considerata e al prezzo zonale orario dell'energia elettrica.   

Per le CER della zona nord di mercato elettrico (Piemonte, Liguria, Valle D'Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna) è previsto un incentivo di 130 €/MWh per l'energia autoconsumata da impianti nuovi (sarebbero esclusi dagli incentivi l'eventuale 30% di impianti pre-esistenti) con potenza fino a 200 Kw. 

A questo vanno aggiunti poco meno di 10  €/MWh per la valorizzazione dei risparmi di rete dell'autoconsumo, per il mancato utilizzo dell'alta tensione, arrivando quindi ad un importo massimo di circa 140  €/MWh.

L'importo si riduce di 10 €/MWh se gli impianti sono di potenza tra 200 e 600 Kw e di 20 €/MWh se sono tra 600 e 1000 Kw. Gli impianti di potenza superiore a 1000 Kw (1 Mw) non accedono agli incentivi in tariffa previsti per le CER (accedono comunque alla valorizzazione dei risparmi e possono accedere ad altre tipologie di incentivi non accessibili agli impianti che godono degli incentivi in tariffa). 

Se il prezzo zonale orario dell'energia supera i 140 €/MWh, l'eccedenza viene detratta dall'incentivo fino ad un totale di 40 €/MWh. Quindi per un prezzo zonale di 180 €/MWh o superiore, l'incentivo scende a 90 €/MWh (per impianti fino a 200 Kw).  Questi dati potrebbero ovviamente cambiare nella versione definitiva del decreto. Le CER che realizzeranno impianti in comuni con meno di 5.000 abitanti, dovrebbero anche beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 40% dell'investimento.

Con l'approvazione definitiva di questo decreto, le nuove CER potranno  finalmente partire.

Non ci stupirebbe se lunedì pomeriggio il Ministro Pichetto Fratin si presentasse all'incontro nella sua provincia per annunciare ufficialmente che le nuove comunità energetiche rinnovabili saranno sostenute con incentivi importanti e potranno finalmente iniziare il percorso di costruzione di un nuovo sistema elettrico rinnovabile e distribuito.  . 

Per ulteriori informazioni sull'incontro di Biella e per registrarsi all'evento, visitate il sito di Legacoop piemonte

Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/660386242027