Sei interessato alle energie rinnovabili ed alle comunità energetiche?
Registrati al Comitato Energia Bene Comune.
Non costa nulla, sarai sempre aggiornato sulle nostre attività, potrai partecipare alla nascita di una comunità energetica rinnovabile ed essere protagonista della transizione energetica.

04 ottobre 2023

Parla la corte dei conti: il difficile rapporto tra Comuni e Comunità Energetiche Rinnovabili.

Comuni e CER, un rapporto difficile. 

I comuni e gli enti pubblici in generale devono poter pianificare le spesa ed essere imparziali. 

Allora come fanno a partecipare alle Comunità Energetiche Rinnovabili, che per definizione perseguono benefici di soci privati e investono in impianti produttivi, con spese non deliberate dagli organismi pubblici e quindi non programmate e per di più soggette ai rischi di mercato?

Eppure i comuni condividono gli obiettivi delle CER e sono interessati alla loro diffusione. 

Questo difficile rapporto tra Comuni e Comunità Energetiche è illustrato con chiarezza da Andrea Baldanza, Vice procuratore generale in servizio presso la Procura regionale della Corte dei Conti del Lazio e già vice capo di gabinetto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, nel suo intervento al convegno di Renael (Rete Nazionale Agenzie Energetiche Locali) del 7 Luglio 2023), il cui video riportiamo integralmente (circa 20 minuti di intervento),

Se la comunità è un'associazione? la legge vieta espressamente agli enti pubblici di partecipare ad associazioni, che hanno i rischi connessi alla responsabilità illimitata dei membri sulle obbligazioni prese. 

Se la società è una cooperativa? Anche la partecipazione a cooperative, soprattutto se in posizione di controllo, è problematica, perché  innanzi tutto si tratta di costituire una società, e gli enti pubblici oggi possono costituire società solo se strettamente necessario alle finalità dell'ente. 

Inoltre si tratta di una società con soggetti privati che devono poter aderire liberamente alla società e che si prefiggono di ottenere vantaggi anche economici da questa partecipazione e che quindi possono utilizzare anche la presenza dell'ente pubblico a proprio vantaggio, 

Il comune deve quindi trovare i modi e le forme per supportare le finalità di pubblico interesse delle Comunità Energetiche, senza mettere rischi incontrollabili sui soldi pubblici e restando del tutto imparziale.

Una soluzione può essere quella di aderire a comunità energetiche costituite nel proprio territorio, selezionate con evidenza pubblica e che rispettino dei criteri prestabiliti, che definiscano l'interesse dell'amministrazione e dei cittadini del territorio. L'adesione dovrebbe essere con quote minime, senza possibilità di controllo.

Su questa soluzione c'è già stato un primo parere positivo della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia (i comuni per aderire a società devono essere in sostanza autorizzati dalla corte dei conti), che ha autorizzato la partecipazione del Comune di Fontanafredda, in provincia di Pordenone, alla cooperativa Benefit Part-Energy di Udine, associata a Legacoop Fvg,

Part-Energy viene definito "aggregatore territoriale che attiva e sviluppa Comunità Energetica Rinnovabili Locali" (Com-E) nelle zone di media e bassa tensione sottostanti alle cabine primaria, tra le quali la Com-E che include il comune di Fontana Fredda).     

Il comune,  per farsi approvare la partecipazione, ha richiesto pubblicamente candidature, le ha valutate ed ha giudicato valida quella di Part-Energy, approvando la partecipazione minimale attraverso l'acquisizione di un unica azione della cooperativa, di importo pari a 25 euro.

 Ha quindi chiesto il parere alla Corte dei Conti sulla possibilità di mantenere l'unica azione della cooperativa, ricevendo risposta positiva, con Deliberazione del 18 maggio 2023, che "non ravvisa elementi ostativi all'acquisto della partecipazione del Comune di Fontanafredda nella Società cooperativa Benefit Comunità energetica Part-Energy a r.l."

La Corte dei Conti ha stabilito che la partecipazione del comune "mira a creare sinergia tra pubblico e privato tramite l’installazione di impianti fotovoltaici su superfici comunali con l’obiettivo di produzione e condivisione dell’energia rinnovabile,a beneficio dell’istituzione pubblica coinvolta (diritto di superficie, risparmio energetico in bolletta per il Comune e incentivo energia condivisa) e dei cittadini del territorio". 

Inoltre "il Comune non rileva oneri di tipo indiretto derivante dall'acquisizione della partecipazione" e"l’Amministrazione comunale è socio utente rispetto alla compagine societaria della cooperativa Benefit e, quindi, non sussiste un rischio d’impresa ma il beneficio è rappresentato dagli incentivi che percepirà in proporzione all'adesione".

Questo è il primo parere positivo della Corte dei Conti sulla partecipazione di Comuni a Comunità Energetiche. Altre richieste hanno avuto esito negativo (deliberazioone CC Lombardia n. 137/2003/PASP sulla costituzione di una società cooperativa a mutualità prevalente del Comune diBasiglio (MI); deliberazione CC Toscana n. 77/2023/PASP sulla partecipazione di un comune ad una società consortile).  

Più semplici da perseguire per i comuni sono i modelli aggregativi quale la Fondazione di partecipazione, che è un modello che combina tratti della Fondazione tradizionale con scopo non lucrativo e tratti dell’associazione.

Di seguito il video dell'intervento di Andrea Baldanza, ci illustra i problemi e possibili soluzioni di questo rapporto complesso.